Benvenuti su No True Feminist

Mi chiamo Marta, ho trent’anni, e non sono una vera femminista. Non lo sono mai stata, neanche quando lo ero, e di certo non lo sono adesso.
Lasciate che vi spieghi.

La parità di genere mi sta a cuore da sempre, da ben prima di sapere cosa fosse il femminismo. L’ho scoperto da adolescente e, per parecchi anni, mi sono definita femminista con orgoglio e senza esitazioni.
Eppure, sotto la superficie, c’era sempre qualcosa che non mi tornava. Come un tarlo che lavora piano ma senza fermarsi, ho iniziato a notare atteggiamenti che mi lasciavano perplessa: un certo vittimismo, doppi standard, dogmi spacciati per verità assolute, disprezzo per il genere maschile, empatia “a targhe alterne”, intolleranza verso idee diverse, scarsa voglia di verificare i fatti e poca logica nell’analizzare i problemi.

Per un po’ ho provato a ignorare quel tarlo. Poi ho capito che continuava a scavare perché, forse, c’era davvero qualcosa da mettere in discussione.
Col tempo ho realizzato che il dibattito sulla parità di genere si è fatto spesso ideologico, sterile, avvelenato dal rancore — e questo non solo “tra gli altri”, ma anche, mi duole, dove pensavo di essere in sintonia.

Quando tutto si riduce tutto a slogan e contrapposizioni, il dialogo si spegne, l’obbiettivo si perde di vista, e restano solo le tifoserie.
La mia speranza è di poter contribuire per riportarlo su un terreno più aperto, ragionato e costruttivo.

E così sono arrivata qui: non con un manifesto di certezze, ma con una lista di domande aperte.

Perché la verità è che non ho tutte le risposte.
Anzi, spesso e volentieri non ho nemmeno tutte le domande.

Quello che posso fare è cercarle insieme a voi: sollevare dubbi e quesiti, scavare un po’ nei dati, ascoltare punti di vista diversi… e, se serve, ammettere di aver cambiato idea.

No True Feminist nasce così: un posto per parlare di parità di genere senza dogmi, senza slogan e senza paura di rimettere in discussione anche quello che ci sembra scontato.

Mi piace chiamarlo antisessismo: niente bandiere ideologiche, niente “noi contro loro”; piuttosto, una sintesi di femminismo e attivismo per i diritti maschili — perché l’obiettivo è combattere qualunque forma di discriminazione di genere, che colpisca donne o uomini.

La mia bussola è lo scout mindset: curiosità, voglia di capire, apertura a idee diverse. Non per “vincere” una discussione, ma per capirci davvero qualcosa in più.

Qui dentro troverete:

  • Pensiero critico, logica e metodo scientifico per affrontare temi complessi (patriarcato, gender pay gap, violenza di genere, diritti riproduttivi…)
  • Dati e fonti per distinguere fatti da opinioni (a partire dalle mie)
  • Rispetto per il dissenso, perché è un motore di idee, non una minaccia.

Quello che non troverete: idee incontestabili, verità “rivelate”, polemiche personali, tifo da stadio e meme fatti solo per fare arrabbiare qualcuno.

Non vi chiedo di credermi sulla parola: anzi, vi invito a leggermi con spirito critico, a farmi domande e, quando serve, a contraddirmi.

Questo è un viaggio di esplorazione e confronto, e più siamo a bordo, meglio è.

Se volete camminare insieme a me, siete i benvenuti.

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